L'evoluzione della scrittura cinese
A prima vista, la scrittura cinese appare come una serie di disegni stilizzati scritti in un quadrato immaginario ed è, infatti, proprio da qui che ha origine: da pittogrammi rappresentanti la realtà.
Le prime tracce di questo particolare sistema di scrittura risalgono al periodo della dinastia Shang (tra il XIV e l’XI secolo a.C), in cui i pittogrammi venivano incisi su ossa e gusci di tartaruga, a scopo divinatorio. Questi, insieme alle iscrizioni su bronzi, databili alla fine della dinastia Shang e all’inizio di quella dei Zhou, rappresentano la forma più antica di questa lingua. Anche se non ci sono pervenuti sufficienti esempi di scrittura precedenti a questi periodi storici per poter fare un confronto, si pensa che il lasso di tempo necessario per raggiungere lo sviluppo della lingua così come è presente sulle ossa oracolari e sulle iscrizioni su bronzi sia stato piuttosto lungo.
In seguito, a causa della confusione data dalla possibilità di scrivere uno stesso carattere in modi diversi, Qin Shi Huang, l’imperatore che riunificò la Cina, diede ordine di unificare anche la scrittura. Nacque, così, lo stile del Piccolo Sigillo, in cui gli ideogrammi apparivano belli da un punto di vista estetico, ma complicati da scrivere.
Si passa quindi a ulteriori semplificazioni: prima lo stile degli scribi e poi lo stile corsivo, un tipo di scrittura più sbrigativo in cui i tratti sono scritti senza staccare il pennello dal foglio, risultando così poco comprensibile.
Nel III secolo d.C viene introdotto lo stile regolare, a sostituzione dei due stili precedenti: quello degli scribi, considerato troppo rigido e quello corsivo, ritenuto troppo difficile da leggere. Questo stile è quello che si trova al giorno d’oggi sulla carta stampata.
Negli anni ’50-’60, infine, insieme all’introduzione del pinyin (trascrizione fonetica dei caratteri con lettere latine), per cercare di risolvere il problema dell’analfabetismo della popolazione, viene ufficialmente introdotto il sistema di scrittura semplificato, utilizzato ad oggi nelle Repubblica Popolare e a Singapore. A Taiwan, Hong Kong e Macao è ancora in vigore quello tradizionale.
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