I chengyu: i modi di dire popolari cinesi

Il cinese è estremamente ricco e diversificato e, analogamente alla stragrande maggioranza delle lingue, anch’esso dispone di frasi fatte che possono essere in parte paragonate ai proverbi, anche se questi modi di dire cinesi presentano differenze significative rispetto alle altre espressioni idiomatiche. Per prima cosa, in Cina queste espressioni sono conosciute con il nome chengyu e, nella maggior parte dei casi, sono composte da 4 ideogrammi o caratteri e, similmente agli Hayku giapponesi, dispongono di regole proprie.

Un chengyu tradizionale deve contenere al suo interno un breve racconto con una morale o un pensiero filosofico e sono scritti in cinese classico. Ciò presuppone che sia necessario, tanto per coloro che lo scrivono quanto per coloro che lo interpretano, essere a conoscenza di questo tipo di cinese antico, che si differenza, tra le altre cose, per la brevità della sua scrittura. Un’ulteriore difficoltà, derivante dalla sua interpretazione, è il fatto che quest’ultima risulta essere piuttosto “libera” e le traduzioni in cinese moderno, a seconda di chi e come le interpreta, non sempre coincidono.

La stragrande maggioranza dei chengyu deriva dalla storia classica cinese e molti di essi fanno riferimento a elementi naturali come un modo per esprimere pensieri più profondi. Alcuni dei caratteri più comunemente utilizzati all’interno dei chengyu sono 火 (huǒ) per il fuoco, 山 (shān) per le montagne, 水 (shuǐ) per l’acqua e 月 (yuè) per la luna.

Uno degli esempi più famosi di questi modi di dire nella cultura cinese è 盲人摸象 (mángrénmōxiàng) che letteralmente significa “un gruppo di ciechi che tocca un elefante” e allude al fatto che se ciascun cieco toccasse una parte dell’elefante, nessuno di loro riuscirebbe a comprendere l’elefante nel suo complesso. Questo concetto può anche essere riferito ai limiti della percezione umana e alla necessità dell’esperienza e della visione d’insieme, per poter avere una comprensione più completa di ciò che ci circonda.

Cover background picture by Ray Chan (unsplash.com)

Tradotto dallo spagnolo da: Claudia Ramonda

Fonte: Sobre China, autore: Jaime Márquez

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