La pietà filiale nella cultura cinese: parte 2
La pietà filiale nella cultura cinese: parte 1
Vi è un’idea sbagliata del fatto che la Cina sia diventata “materialista” in seguito alla sua apertura sotto la guida di Deng Xiaoping e all’importanza sempre maggiore del denaro. Questo è in parte vero, ma è sbagliato pensare che il “materialismo” cinese e quello occidentale siano esattamente la stessa cosa. Quello occidentale riguarda il desiderio di ottenere beni materiali, soldi e potere. Questo tipo di materialismo esiste anche in Cina, tuttavia nella cultura cinese vi è un’altra antica tradizione di materialismo, basato sul concetto della pietà filiale e sulla struttura della famiglia cinese. Questa visione materialistica del mondo è completamente diversa dal semplice materialismo individuale ed edonistico perché proviene dall’ideale confuciano morale e gerarchico dell’interdipendenza familiare. La famiglia cinese venne fondata su un “accordo reciproco” tra genitori e figli; i genitori si prendono cura dei figli e i figli in seguito restituiranno il favore ai genitori. Non è una coincidenza che molte storie sulla pietà filiale ruotino intorno al tema del cibo e del denaro.
Nell’antica Cina, oltre alla dimostrazione di amore e affetto, anche la presentazione del cibo o il sostegno materiale, davano origine a un vincolo di dovere. Se una persona veniva nutrita, era obbligato a restituire il favore. Questo senso del dovere era così forte che poteva essere sfruttato come mezzo per tenere gli altri sotto controllo. Allo stesso modo, un figlio è tenuto a ripagare i suoi genitori per il cibo e le attenzioni fornitegli in quanto bambino indifeso.
Questo aspetto è molto importante. La preoccupazione dei cinesi riguardo ai soldi e al benessere materiale è molto spesso il risultato di questa particolare conoscenza delle relazioni familiari che mette in evidenza il concetto dei rituali, del servire gli altri e del “provvedere a qualcuno”. I rapporti familiari sono basati sull’età, sul genere e sulla divisione dei ruoli, non sulla comprensione reciproca, sull’uguaglianza o sulla vicinanza affettiva. Ogni membro della famiglia deve agire in base al suo proprio ruolo e fare determinate cose a seconda della sua posizione e dei suoi doveri all’interno della famiglia. I genitori devono provvedere ai loro figli e, una volta cresciuti, i figli dovranno provvedere ai loro genitori. I mariti devono provvedere alle moglie e così via. Per lo meno questo era il concetto in origine. Al giorno d’oggi, questo concetto è in qualche modo cambiato, ma è ancora presente in una forma più moderna come spiegherò nelle prossime righe.
Per molti cinesi e taiwanesi, l’amore non viene espresso a parole e non è nemmeno una semplice questione di sentimenti. L’amore viene dimostrato attraverso la cura materiale. I genitori e i figli cinesi non hanno molto interesse nel condividere le loro emozioni con, ad esempio, abbracci e parole. La pietà filiale e l’assistenza familiare vengono dimostrati “dando da mangiare” e “provvedendo” a qualcuno o compiendo atti rituali. Questa regola riguarda molti tipi di rapporti familiari. Se un marito è povero, non può dimostrare il suo amore, perché non dispone dei requisiti materiali per poterlo fare.
Un esempio di comportamento filiale è quello di osservare il lutto dei propri genitori in modo appropriato, se non addirittura in maniera esagerata. Questo era ed è tutt’ora un modo per dimostrare la propria pietà filiale. Nella letteratura cinese, l’atto di osservare il lutto dei genitori in modo adeguato è fondamentale. Ecco un passo tratto da un racconto della dinastia Ming The Oil Vendor and the Queen of Flowers:
Shilao era gravemente malato e presto morì. Zhu Zhong (il figlio adottivo di Shilao) lo pianse come se fosse stato sangue del suo sangue e lo seppellì secondo le usanze e i riti appropriati, in questo modo tutto il quartiere lodò le sue virtù morali in quanto figlio filiale. Dopo aver assolto ai propri doveri, riaprì il suo negozio di olii.
È importante sottolineare il tema dell’elogio dei vicini verso la devozione filiale di Zhu Zhong. Questo è un argomento molto comune nella cultura cinese. L’enfasi sulla pietà filiale condiziona l’identità psicologica e sociale dei bambini. Viene insegnato loro che i bravi bambini devono essere filiali e obbedienti, affinché provino un senso di vergogna se la pensano diversamente. La pietà filiale, così come viene trasmessa ai bambini e come viene vista dalla società, è un importante indicatore sociale del senso di responsabilità, della maturità e dell’affidabilità di una persona.
I bambini che dimostrano un’appropriata devozione filiale sono considerati dall’intera comunità come persone affidabili, onorabili e rispettabili. Assumere comportamenti non filiali, al contrario, non solo può portare a un senso di vergogna, ma anche a una cattiva reputazione, che nella cultura cinese, in cui i rapporti interpersonali sono fondamentali, non è soltanto una questione di come si viene visti dagli altri, ma anche di come si viene trattati. Pertanto, avere una cattiva reputazione può avere ripercussioni negative sulla vita di una persona. Ho sentito dire che a Taiwan, c’è chi assume giovani donne che piangano sonoramente per i loro genitori, al fine di esprime pubblicamente la loro filialità.
Il tema del cibo come dimostrazione d’amore menzionato in precedenza è particolarmente interessante in quanto ancora oggi genitori taiwanesi e cinesi dimostrano il loro interesse per i figli nutrendoli. Può essere che facciano pressioni sui loro figli ogni giorno, li forzino e rendano le loro vite infelici, ma continueranno a dar loro del cibo come dimostrazione d’amore.
In uno dei suoi primi film, il regista taiwanese Ang Lee utilizzò il tema del cibo in modo magistrale. In Eat Drink Man Woman racconta la storia di una famiglia patriarcale taiwanese. Il padre è uno dei cuochi più famosi di Taipei. Ogni giorno prepara pasti sontuosi per le sue figlie. Devono mangiare insieme perché è ciò che loro padre desidera. Tuttavia a malapena parlano tra di loro e dietro l’apparenza di armonia e amore familiare, che vengono mostrati attraverso l’esecuzione di atti rituali come i pasti in comune, vi sono problemi e contraddizioni che vengono a galla durante il film. L’enfasi visiva posta sul delizioso cibo cucinato dal padre è un simbolo eccellente del concetto di yang, che allo stesso tempo rappresenta amore, potere genitoriale e dovere filiale.
Un’altra conseguenza di questa conoscenza dell’amore e dell’affetto, è che la responsabilità è vista principalmente come “provvedere” a qualcuno, anziché preoccuparsi dei sentimenti altrui. Per esempio, nella società tradizionale cinese, un uomo poteva avere più mogli, indipendentemente dal fatto che le mogli fossero gelose o meno. Tuttavia, fintantoché provvedeva a loro, era considerato un marito responsabile. Al giorno d’oggi, vi sono molti casi di mariti con amanti o di figli che a malapena parlano con i loro genitori, ma finché i mariti provvedono alle loro mogli e i figli ai loro genitori, vengono considerati responsabili. È molto importante comprendere questo aspetto, perché quando i cinesi o i taiwanesi parlano di responsabilità, la loro comprensione di responsabilità potrebbe essere diversa da quella occidentale.
Il fatto che i figli debbano ripagare i loro genitori porta anche a pensare che i figli siano una sorta di assicurazione per la vecchiaia. Nella società tradizionale cinese, i bambini dovevano letteralmente servire i genitori. La reale motivazione alla base della pietà filiale è evidente nell’antico racconto di Yuan Gu:
Un giorno, i genitori di Yuan Gu decisero che suo nonno era troppo vecchio per essere utile, così decisero di sbarazzarsi di lui. Yuan seguì suo padre che usò una lettiga per portare il nonno sulle montagne. Dopo che il padre abbandonò il vecchio, Yuan afferrò la lettiga e la riportò a casa. Quando suo padre gli chiese il perché, rispose: “Magari un giorno diventerai vecchio e non sarai più in grado di lavorare. L’ho recuperata soltanto per fare la cosa giusta.” Terrorizzato e imbarazzato, il padre si rese conto dell’errore che aveva commesso, andò a recuperare il vecchio e lo servì in maniera filiale.
In questo passo si può osservare che il padre diventa filiale perché pensa a ciò che succederà a lui quando invecchierà. Se avesse abbandonato suo padre, avrebbe infranto la struttura gerarchica della famiglia, della quale avrebbe potuto beneficiare durante la vecchiaia.
Nella prossima parte di questo articolo esamineremo i concetti di gerarchia e obbedienza e cercheremo di spiegare perché la pietà filiale e la struttura gerarchica della famiglia sono state così resilienti e hanno assicurato la continuità della cultura e della società cinesi attraverso i secoli.
La pietà filiale nella cultura cinese: parte 3
Tradotto dall’inglese da: Claudia Ramonda
Fonte: The Greater China Journal, autore: Aris Teon 14/03/2016
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