La pietà filiale nella cultura cinese: parte 5

La pietà filiale nella cultura cinese: parte 4

XIAO, LA FAMIGLIA E LO STATO

Sin dall’antichità, il concetto di xiao ha avuto un ruolo decisamente importante nel pensiero cinese. Compare settantasette volte nei Dialoghi di Confucio e ventisette volte nel Mencio (rispettivamente il terzo e il quarto dei cosiddetti Quattro libri, un testo classico del confucianesimo).

Nel libro numero due dei Dialoghi, Confucio spiega ai suoi discepoli il significato di pietà filiale:
Quando i vostri genitori sono vivi, osservate i riti nel servirli; quando moriranno, osservate i riti nel seppellirli; osservate i riti nel sacrificarvi per loro.
Non date a vostro padre e a vostra madre motivi di preoccupazione oltre a quelli dovuti a malattie. Al giorno d’oggi, per un uomo, essere filiale non significa nient’altro che la capacità di fornire cibo ai genitori. Perfino ai cani e ai cavalli viene, in qualche modo, fornito del cibo. Se un uomo non dimostra alcun rispetto, dov’è la differenza?
Ciò che è difficile da gestire è l’espressione del viso.
Per quanto riguarda i giovani, che quando c’è del lavoro da svolgere se ne fanno carico o che lasciano che gli anziani si godano il vino e il cibo quando sono disponibili, questo tipo di comportamenti a malapena possono essere considerati filiali.

Secondo Confucio, la pietà filiale era una virtù che doveva essere dimostrata attraverso la celebrazione dei riti e il cibo fornito ai genitori. Questa comprensione estremamente pratica dei legami familiari e dell’amore è tutt’ora presente nella cultura cinese. Tuttavia, Confucio ribadì anche che celebrare i riti adeguati e servire i propri genitori dovrebbe essere espressione di un rispetto sincero e sentito.

Ciò nonostante, da un punto di vista pratico, non era sufficiente la semplice celebrazione dei riti per poter raggiungere il tipo di relazione ideale che Confucio immaginava. Infatti, al fine di preservare la specifica gerarchia familiare della società cinese, l’obbedienza era ed è ancora un strumento molto più efficace che non guardare nel cuore dei bambini. È possibile paragonarlo con la pratica della messa nelle comunità che osservano rigorosamente la religione cristiana. Andare a messa è un atto rituale. Non importa se la persona sia un vero credente o meno.

La pietà filiale evidenzia i doveri dei figli verso i genitori, tra cui il più importante era continuare la discendenza familiare. Come disse Mencio: “Ci sono tre modi per essere un figlio irrispettoso e non avere dei posteri è il peggiore.” Lo studioso di etnia Han, Zhao Qi, spiegò che i tre comportamenti irrispettosi sono: “ingannare i genitori attraverso la lusinga, portandoli a ignorare la rettitudine; non entrare nella pubblica amministrazione e non fare carriera quando i genitori sono vecchi e vivono in povertà; non sposarsi e non avere posteri che continuino il sacrificio degli antenati.”

Sia Confucio sia Mencio vissero prima che la Cina diventasse un unico paese. Dopo che la Cina venne unificata dalla Dinastia Qin (221-206 A.C.) e venne fondato uno stato imperiale autocratico, la pietà filiale iniziò a essere integrata nell’ideologia del nuovo stato. Il Classico della Pietà Filiale afferma che:
La pietà filiale è la base di tutte le virtù e ciò da cui derivano tutti gli insegnamenti… Il corpo, i capelli e la pelle ci sono stati donati dai nostri genitori e non dobbiamo danneggiarli. Questa è la prima regola della pietà filiale. Quando avremo trovato la Via, reso famosi i nostri nomi nelle generazioni future e glorificato i nostri genitori, quella sarà la fase finale della pietà filiale. Inizia con il servizio ai nostri genitori, continua con il servizio al nostro sovrano e si conclude con l’istituzione della nostra stessa personalità.

Vorrei sottolineare questo punto. La pietà filiale, in quanto sentimento di indebitamento e di gratitudine, in quanto serie di obblighi e doveri e in quanto completa disponibilità ad accettare la sottomissione, era il fulcro del vecchio sistema imperiale. Tuttavia, sebbene la società sia cambiata, l’idea che i figli debbano glorificare e servire i genitori e dar loro dei posteri, è il motivo principale per cui i genitori esigono così tanto dai figli, infondono in loro ambizioni e hanno grandi aspettative nei loro confronti. Molti genitori pensano che i figli siano “una loro proprietà” e che i figli non debbano deluderli. I sostenitori dei valori asiatici sostengono che le società orientali diano più valore ai doveri, mentre quelle occidentali ai diritti. Questo non è del tutto vero. Le società asiatiche mettono in rilievo i diritti degli anziani e dei superiori più di quanto facciano con quelli dei più giovani e inferiori.

L’accesa competizione delle società cinesi è in parte riconducibile al fatto che gli stessi genitori, secondo la perfetta tradizione confuciana, alimentano le ambizioni dei loro figli affinché essi li possano glorificare in futuro. Un chiaro esempio di questo ci viene fornito dall’imperatore Chengzu (1360-1414) della dinastia Ming nel suo libro Biographical Accounts of Filial Piety (孝順事實 -  xiàoshùn shìshí).

La pietà filiale in passato non faceva riferimento soltanto al servire i genitori da vivi e piangerli dopo la loro morte. La cosa importante è farsi un nome per la famiglia. Servirli da vivi e piangerli da morte sono certamente azioni filiali. Tuttavia, se un figlio ha la possibilità di studiare e di affermarsi, trasferire la pietà filiale alla lealtà e ottenere una grande fama, in modo che gli altri possano ricondurre la sua virtù ai suoi genitori e dire “che fortuna avere un figlio così”, questo è ciò che significa “farsi un nome per la famiglia” e che viene definito come “la grandiosità della pietà filiale.” Ci sono cinque tipi di relazioni umane, tra cui il sovrano e i genitori sono i più importanti. Coloro che sono rispettosi verso i loro genitori saranno anche leali verso il loro sovrano. Così come i genitori vengono serviti con pietà filiale, allo stesso modo la lealtà viene conferita al sovrano.

È possibile comprendere perché la pietà filiale fosse così importante. Era l’elemento fondamentale di un sistema di sottomissione che nacque all’interno della famiglia per finire nel servizio al sovrano. Questo sistema, nel quale ognuno aveva un ruolo, in cui ognuno imparava fin dall’infanzia a rispettare il proprio ruolo e a comprendere il proprio indebitamento verso i superiori, creò gerarchia, ordine e sicurezza. Pertanto, un figlio rispettoso era anche considerato un suddito leale. Non c’è da meravigliarsi che un antico detto cinese affermi: “Un ministro leale può essere trovato soltanto in una famiglia di figli rispettosi.”

Se è vero che la società cinese era basata sulla gerarchia e sull’autorità, ci si potrebbe domandare perché questa struttura sociale sia durata così a lungo. Perché nessuno si è mai ribellato e perché nessuno ha mai messo in dubbio i principi dell’autorità genitoriale e imperiale? Vi sono alcune ragioni per cui il sistema delle relazioni familiari fosse così resiliente. Le analizzeremo nella prossima e ultima parte di questo articolo.

La pietà filiale nella cultura cinese: parte 6

Tradotto dall’inglese da: Claudia Ramonda

Fonte: The Greater China Journal, autore: Aris Teon 14/03/2016

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