Il ritorno in voga dell'Hanfu: l'antico abito cinese trova nuovi sostenitori
Dopo essere finiti nel dimenticatoio per 400 anni, gli abiti fluidi e a volte controversi del gruppo etnico degli Han sono tornati di moda.
Quando Luo Zhenchen indossò per la prima volta l’Hanfu, l’abito tradizionale della popolazione cinese Han, le ampie maniche, i colletti incrociati e le lunghe tuniche lo resero completamente diverso.
“Ho provato un profondo attaccamento e un senso di appartenenza” ha dichiarato uno studente di design dell’Università di Guangzhou durante un’intervista con South China Morning Post “mi piace la cultura tradizionale che si cela dietro di esso.”
Luo, studente del secondo anno, indossa l’Hanfu una volta alla settimana e si è anche iscritto all’Associazione Hanfu della sua scuola, i cui membri commemorano le festività tradizionali cinesi, indossano l’Hanfu e tengono conferenze relative a questi abiti.
Luo non è affatto il solo a venerare l’abbigliamento tradizionale cinese. Un numero sempre crescente di cinesi sostiene che l’Hanfu, che ha caratterizzato il gruppo etnico Han per più di tre millenni, meriti al giorno d’oggi una considerazione di gran lunga maggiore, sia in Cina sia all’estero.
Dopo essere scomparso dalla storia per circa quattro secoli, negli ultimi 15 anni questo stile ha ottenuto un numero notevole di sostenitori nella Cina continentale, dal momento che lo stato attribuisce maggiore importanza alla tradizione e invita la popolazione a essere fiera della cultura cinese.
L’Hanfu, afferma Luo, ha avuto “un contesto storico più ampio” di quanto lui si aspettasse. Sostiene anche di aver provato ammirazione per “le origini e i racconti storici” legati alle parti che compongono questo abito.
La maggior parte degli amanti dell’Hanfu, come Luo e i suoi coetanei all’università, riservano questo tipo di abbigliamento per le feste tradizionali; solo pochi di loro lo indossano quotidianamente.
Uno studente universitario è recentemente finito in prima pagina sui media cinesi per aver indossato l’Hanfu per più di 300 giorni in un anno, al fine di promuoverne lo stile e la cultura.
Per completare l’abito tradizionale, Kang Wei, uno studente di commercio e amministrazione alla Southwest Petroleum University di Chengdu, provincia di Sichuan, ha indossato scarpe di stoffa nera e, nelle giornate di poggia, ha portato con sé un ombrello realizzato con carta oleata, come riferito da Chengdu Business News.
“Ammiro il coraggio di Kang nell’indossare l’Hanfu tutti i giorni”, afferma Luo “questo tipo di abbigliamento è diverso da ciò che indossa la gente al giorno d’oggi.”
Gao Zhiluo, una fotografa originaria di Luoyang nella centrale provincia di Henan, è un’altra sostenitrice sfegatata dell’Hanfu. Ha indossato questo indumento quasi tutti i giorni dal 2014.
Rimase affascinata da questo costume ai tempi dell’infanzia quando prendeva lezioni di pipa, uno strumento a quattro corde, a volte chiamato liuto cinese.
Quando suona sul palco indossa sempre l’Hanfu, che ha descritto come “bello e comodo da indossare”.
La sua passione per l’Hanfu traspare anche nella sua vita quotidiana. Prima di uscire con gli amici, passa un’ora del suo tempo a scegliere l’abito, a truccarsi, a pettinarsi e a scegliere le scarpe e la borsetta.
Zhiluo sostiene che, quando è in giro, spesso la gente la fraintende. Molti la osservano e alcuni la deridono per il fatto di indossare ciò che credono sia un travestimento. Altri, con un’inclinazione nazionalistica o patriottica, si irritano perché credono che l’abito tradizionale che indossa sia giapponese o sudcoreano.
“Non mi faccio mai scoraggiare da ciò che pensano, perché so di non aver fatto nulla di male e di non aver infranto nessuna regola” afferma Zhiluo “ma mi rattrista il fatto che la gente sia così poco informata sull’Hanfu. Non sanno che questo è ciò che i nostri antenati Han hanno indossato per migliaia di anni”.
L’Hanfu non è esente da polemiche. È stato associato a movimenti nazionalisti e perfino alcuni dei suoi sostenitori più accaniti hanno respinto le proposte di eleggerlo l’abito nazionale cinese. Coloro che si oppongono sostengono che una simile iniziativa possa innescare un eventuale conflitto tra l’etnia Han e le 55 minoranze etniche cinesi.
Gli Han, che hanno costituito la maggior parte della popolazione cinese sin dall’antichità, furono costretti a cambiare i loro abiti con quelli in stile Manciù durante la dinastia Qing (1644-1911) a metà del XVII secolo. Molti vennero uccisi per essersi opposti a quest’ordine.
È difficile fare una stima di quanti indossino l’Hanfu al giorno d’oggi. In ogni grande università sono nate associazioni che sostengono questa moda e la domanda ha portato alla creazione di centinaia di nuovi marchi di abbigliamento. Solo dieci anni fa, ce n’erano a malapena alcuni.
La gran parte dei sostenitori dice di indossare questo abito per dimostrare il suo apprezzamento per la cultura cinese o soltanto per moda, senza nessun interesse per il nazionalismo Han pubblicizzato più di dieci anni fa dai leader del movimento per il rilancio dell’Hanfu.
Per incrementare la sua visibilità, nel 2015 alcuni membri della Conferenza politica consultiva del popolo cinese proposero di eleggerlo ad abito nazionale cinese, mentre numerosi deputati dell’Assemblea nazionale del popolo avanzarono la proposta di ideare in stile Hanfu gli abiti indossati dagli studenti universitari e dagli accademici della Cina continentale.
Tuttavia, non tutti i sostenitori dell’Hanfu appoggiano queste proposte. Wang Tingting, una presentatrice online originaria di Chongqing, nel sudovest della Cina, ha affermato di averlo indossato regolarmente per molti anni, ma che preferisce considerarlo l’abito tradizionale degli Han e non uno stile che rappresenta tutti i cinesi.
“Far sì che l’Hanfu diventi l’abito nazionale cinese potrebbe portare a degli equivoci e causare conflitti etnici nel caso in cui venisse usato per promuovere il nazionalismo Han” sostiene.
Luo condivide le preoccupazioni di Wang, affermando che questo potrebbe provocare polemiche.
Gao ha dichiarato di non riuscire a comprendere perché sia necessario avere un abito nazionale.
“È solo un vestito” ha detto “Perché preoccuparsi di politicizzarlo? Se l’Hanfu diventasse il nostro abito nazionale, cosa penserebbero le minoranze etniche?”
Li Bochun, direttore del Chinese Culture Rejuvenation Research Institute afferma che vedere così tanti giovani affascinati dall’Hanfu è consolatorio, ma crede che non sia molto adatto per l’uso quotidiano.
“In questa società frenetica, sarebbe realistico indossarlo mentre si va in bicicletta o mentre ci si spintona per prendere l’autobus o la metro?”
Background cover picture by Luo Zhenchen
Tradotto dall’inglese da: Claudia Ramonda
Fonte: South China Morning Post, autore: Alice Yan 21/10/2017
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