Il mio viaggio in Russia: giorno 10

ULTIMO GIORNO A MOSCA E RITORNO

Lunedì e martedì, 6-7 agosto 2018

Stazione metropolitana Mayakovskaya

La mattina del lunedì facemmo tappa alla stazione della metropolitana Mayakovskaya e in piazza Triumfalnaya, dove si trova il monumento a Mayakovskij, poeta e scrittore russo degli inizi del ‘900 per poi proseguire verso il museo di Bulgakov, che visitammo, purtroppo, soltanto all’esterno, in quanto il museo era chiuso. Si tratta di una casa-museo ed è effettivamente stato, per 3 anni, l’appartamento in cui visse lo scrittore russo, famoso per aver scritto “Il Maestro e Margherita”. Non distante dal museo, passeggiammo per i Patriarshiye Prudy (gli Stagni del Patriarca), in cui si svolge la scena di apertura del suo romanzo.

Ci recammo poi in Teatralnaya ploshchad, in cui si trovano i teatri Bolshoj e Maly. Dall’altra parte della strada, il monumento a Karl Marx.

Durante la pausa pranzo, Giulia, Serena, la nostra docente ed io ci avviammo verso l’Istituto Pushkin. Trovandoci a Mosca, cogliemmo l’occasione per andare a conoscere di persona Natalja, docente del Pushkin che per due anni ha collaborato con la nostra università, fornendoci lezioni online aggiuntive.

Benché si trovasse sempre nella città di Mosca, raggiungere l’istituto fu piuttosto complicato: mezz’ora in metro, un quarto d’ora in autobus e altri 10 minuti circa a piedi per arrivare finalmente ai cancelli. Questo mi fece comprendere la vastità sconvolgente di una città come Mosca.

All'Istituto Pushkin. Foto di Elena Bulgarelli

Fu alquanto emozionante girare per i corridoi di quell’università e conversare con Natalja che, tra abbracci e sorrisi, non si risparmiò nel dimostrare il suo entusiasmo. Ci fece accomodare nell’aula in cui lei si collega con noi per le lezioni online e le consegnammo i regali che portammo appositamente dall’Italia. In cambio, lei ci regalò alcuni libri di Pushkin, un taccuino, una biro e un magnete con il logo dell’università. Ci offrì anche del tè caldo e dei cioccolatini, mentre lei, insieme a una sua collega, ci spiegava i nuovi progetti della scuola.

Prima di salutarci, ci propose di pranzare alla stolovaya (mensa) dell’istituto, poi tornammo in centro città dove ci incontrammo nuovamente con il resto del gruppo, all’ingresso dei Giardini di Alessandro.

Nel pomeriggio ci recammo al Gorkij Park, un altro enorme parco con grandi spazi verdi e fontane, dove restammo fino alle 18 circa.

Quella sera cenammo tutti insieme per festeggiare il compleanno di una ragazza del gruppo. Durante lo spostamento verso il ristorante ci fermammo a visitare la stazione metro Vorobyovy Gory, costruita nel piano inferiore di un ponte, da cui si ha una meravigliosa vista sulla Moscova.

Mosca City

Cenammo al Berioska, a Mosca City, il quartiere moderno. Dopo essere stata a Petrozavodsk e nel centro storico di Mosca, quelli furono i primi grattacieli che vidi così da vicino. Qui ordinai un fantastico borsch, una zuppa calda a base di barbabietole originario dell’Ucraina.

Rientrammo, esausti, in ostello verso mezzanotte. Quello fu il nostro ultimo giorno in Russia.

La mattina dopo, prendemmo la metro verso le 7.30 in direzione Pavelezkaya, la stazione dove ci aspettava l’Aeroexpress per l’aeroporto Domodedovo.

Appena arrivati a Milano, dopo un volo di circa tre ore e mezza scoprimmo che l’autobus per Torino, che avevamo prenotato un mese prima della partenza, era in ritardo di un’ora!
Eravamo tornati in Italia!

The end

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